CRONACHE DI UNO SHOOTING

di EMANUELE FOLCO ZAMBELLI

 

Sono le 5 del mattino, il sole ancora non è sorto ma i suoi raggi spuntando dal buio annunciano l’inizio del nuovo giorno; sarebbe un sabato qualsiasi in questo lockdown, invece oggi si vola.

Come in ogni missione, la prima attività di questa nuova avventura è il check generale: carica delle batterie, stato delle schede di memoria, connettori vari, gilet ad alta visibilità ; il cielo si presenta limpido, non una nuvola o raffiche di vento, solo una leggera nebbia mattutina, nulla che possa interferire col volo a vista che ci apprestiamo a fare.

Quindi via libera per la missione.

L’appuntamento per lo shooting fotografico è previsto per le 10 in vetta al Mottarone (Stresa), lì incontreremo lo staff di HLMPHOTO, l’agenzia fotografica che ci ha commissionato il lavoro.

Obbiettivo di giornata sono diverse riprese e scatti al bike test comparativo di bici aero su cui pedaleranno due triatlete.

Come spesso accade in questo mestiere, la località è data dal committente: non conoscendo noi la zona, dobbiamo affidarci alle mappe di D-flight per conoscere le regole di volo.

In questo caso specifico non abbiamo limitazioni particolari sulle altezze e le distanze (salvo quelle standard); ci troviamo nel Parco del Mottarone, un parco privato, e abbiamo preventivamente ottenuto le autorizzazioni al volo per le riprese.

Arrivati sul posto, in anticipo di un’oretta, ci apprestiamo al giro di ricognizione.

In questa fase pre-lavorativa dobbiamo darci delle linee guida perché il lavoro risulti fatto come richiesto; guardiamo il sole per capirne la traiettoria, cerchiamo dei punti dove il panorama sia suggestivo e ci permetta di lavorare in buone condizioni di luce, annotiamo eventuali criticità (presenza di pali elettrici, ripetitori o alberi alti sul ciglio della strada).

Raccolte le informazioni che ci servono, incontriamo il team con cui collaboreremo per capire obiettivi, risultati e impostare assieme la regia di scatti e di riprese.

Stabiliti i focus principali di missione, le atlete così come i piloti ed i fotografi entrano nei rispettivi ruoli: c’è chi si cambia d’abito, chi sistema le biciclette, chi tira fuori gli obbiettivi ed i cavalletti; in tutto questo fermento anche noi passiamo ai nostri controlli pre-volo di rito.

SquaDrone, per la giornata, ha messo in campo una batteria non indifferente di mezzi, 3 droni (Mavic air2, Mavic pro e un Mini), 2 Osmo, tablet, pc e tutto il necessario per coprire l’evento a 360°.

Tutto è pronto per dare il via alle riprese, nello specifico il nostro compito è quello di fare riprese sia a campo largo (dando così la priorità alla teatralità del luogo in cui ci troviamo) sia da vicino (enfatizzando la fluidità del movimento delle atlete).

Per ottenere questo risultato dovremo utilizzare tutto il materiale che abbiamo, posizionando le camere a terra in punti specifici, e mandando i quadricotteri a seguire e coprire i tratti prescelti per le riprese; in accordo con le ragazze (che dovranno pedalare spesso in salita) indichiamo i punti dove saranno riprese da vicino e quelle dove verranno fotografate così da sapersi regolare con le velocità (e possibilmente con le espressioni).

Nelle prime 3 ore di lavoro otteniamo un numero di scatti e riprese più che sufficienti.

La parte “on the road” ha così termine, e mentre le atlete si rifocillano, viene preparato il nuovo set di riprese.

Questa seconda parte ha un’impostazione differente, si tratta di creare una sorta di clip promo, dove un soggetto statico viene raggiunto e superato da un altro in movimento. Anche in questo caso, assieme al team di HLMPHOTO vengono fatte valutazioni e prove.

Il tempo è tiranno, sono ormai le 14 passate, nessuno ha mangiato e il sole autunnale scende svelto.
I rulli su cui dovrà pedalare una delle ragazze (quella che resterà ferma), vengono messi in posizione su un tornante da cui si ammira lo spettacolare specchio del Lago Maggiore; all’altra atleta invece (che partirà fuoricampo) verrà chiesto di muoversi, accostarsi alla collega e proseguire senza fermarsi.

L’idea è quella di un atleta che durante una sessione indoor, si immagini a scalare il Mottarone e raggiungerne la vetta grazie al suo allenamento.

Per l’occasione dovremo passare da un primo piano, ad una sovrapposizione e ad un campo largo in un unico colpo, questo significa lavorare sul drone utilizzando più canali e riprese contemporaneamente; la cooperazione tra pilota, cameraman ed atleti è fondamentale per la riuscita.

Dopo alcune riprese ed aggiustamenti il nostro lavoro è terminato, il materiale raccolto verrà girato poi al cliente; non ci resta che riporre i quadricotteri, fare l’ultimo check di giornata assicurandoci di aver preso tutto il materiale.

Sono le 17.30, non resta spazio che per il tramonto, il segno di fine giornata, siamo stanchi ma felici perché questo è ciò che amiamo fare…. VOLARE